Una delle elezioni più attese ha dato i suoi risultati: Tsipras è il nuovo Primo Ministro di una Grecia stremata da anni di austerità.
La ricetta imposta dall'Unione Europea ha avuto come frutto il vertiginoso aumento della disoccupazione, della mortalità infantile, del disagio sociale, la crescita di una diffidenza nei confronti degli organismi della finanza internazionale e un astio diffuso nei confronti della Germania, vista come la grande responsabile delle miopi scelte economiche messe in atto negli ultimi anni.
Durante la notte l'euro ha perso un punto percentuale nel cambio col dollaro e altre valute, ma a mente più fredda i mercati valutari hanno ribaltato la variazione. Evidentemente l'impatto del risultato elettorale non preoccupa più di tanto.
Se Tsipras come pare non ha intenzione di far uscire la Grecia dall'euro e se è vero che i trattati non prevedono procedure di espulsione di un paese da parte degli altri, forse la via di una revisione dei termini di pagamento del debito greco non è da escludere. E se fosse la Germania, che è la vera eccezionalità dell'Eurozona, ad uscire dall'euro? Se alla sin qui paventata GRExit si sostituisse una ben diversa DExit? Il neo-Marco si apprezzerebbe subito e gli altri paesi dell'Eurozona, meno competitivi, potrebbero perseguire una politica monetaria più consona alle loro situazione. Una soluzione da auspicare vista la gestione sin qui disastrosa della crisi?
Pubblicato il 2015-01-26