Il 15 di questo mese, dicembre 2015, la Banca Centrale Svizzera ha interrotto la sua politica di mantenimento del tasso di cambio tra franco svizzero e euro e la conseguenza è stata un cataclisma sui mercati valutari, un vero e proprio "giovedì nero" del Forex.
In un attimo, il cambio è passato da 1,20 CHF per un euro alla parità, con oscillazioni estreme fino a 0,85 CHF per un euro (ovvero, quasi 1,20 euro per un CHF).
Di rado accadono cambiamenti così repentini per valute sviluppate e diversi operatori che si trovavano dalla parte sbagliata di un contratto future hanno subito perdite ingenti. Immaginiamo qualcuno che abbia puntato 10.000 euro contro il franco svizzero con leva 100. In pratica, era esposto per un controvalore di 1 milione di euro. Con l'apprezzamento del franco svizzero, si è ritrovato in brevissimo tempo con un passivo di 200.000 euro!
In questi casi, i margini depositati a garanzia non sono sufficienti per coprire le perdite. Cosa succede? L'investitore sfortunato è comunque responsabile per la perdita nella sua interezza. Vista la velocità dell'apprezzamento, difficile che il broker abbia potuto chiudere le posizioni in automatico all'esaurimento del margine. Quindi, l'investitore deve pagare le perdite non coperte o rischiare azioni legali, mentre la società di brokerage deve pagare le perdite dei suoi clienti alle controparti. Un cataclisma che ha spinto sull'orlo della bancarotta alcune grandi società, mentre parecchi piccoli investitori si staranno ancora leccando le ferite.
E veniamo a chi ha aperto un mutuo in franchi svizzeri. Si tratta di centinaia di migliaia di famiglie in Ungheria e Polonia. All'improvviso il loro debito rimanente è cresciuto di quasi il 20%. Non vorremmo essere nei panni di quei poveretti. Il rischio valuta si è manifestato in una forma estrema.
Si è trattato di un cigno nero ? Dopo 3 anni di oscillazioni pressoché nulle, ecco un cambiamento che in un istante ha realizzato variazioni che di solito impiegano anni ad accumularsi. La storia recente ci aveva insegnato che il franco svizzero aveva un cambio pressoché fisso con l'euro, così come il maiale ha imparato che il cibo è garantito e la vita tranquilla... finché non arriva il tempo delle salsicce.
Pubblicato il 2015-01-28